Di notte in Appennino a chiamare i lupi

E’ stata inugurata a Borgotaro una mostra dedicata alla scoperta del Lupo, il sorprendente predatore che sta ripopolando le nostre montagne.

La mostra “L’impronta del Lupo” parla del lupo e del suo rapporto con l’uomo. Racconta i nuovi modelli di conservazione e gestione del lupo in Italia, spiega perché il lupo è una specie protetta, fa il punto sulla presenza del lupo in Emilia Romagna, anche a confronto con altri animali selvatici, dice cosa succede quando il lupo incontra l’uomo, cosa fa la forestale per combattere il bracconaggio e delle misure per tutelare le attività antropiche nelle aree abitate dall’animale.

L’organizzazione di mostra ed eventi collegati é stata realizzata nell’ambito del “Piano d’azione ambientale 2008-10? della Provincia di Parma a tutela della biodiversità. E’ stata ideata e realizzata da Guido Sardella, coordinatore dell’Oasi Wwf dei Ghirardi.

La mostra è itinerante. Sarà visitabile a Borgotaro presso la Sala Imbriani, fino a domenica 27 aprile, in orari 10-12 e 16-18. Poi si sposterà a Bedonia, fra biblioteca e sala civica della Peschiera, visitabile il 29, 30 aprile e 2 maggio dalle ore 16 alle 19 e il 3 maggio dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Qundi sarà la volta di Albareto, presso la scuola elementare, per visite riservate alla scuola dal 5 al 9 maggio, tranne che il 6 maggio, quando sarà aperto al pubblico. Infine, il 10 maggio la mostra sarà ancora a Borgotaro, presso la Comunità montana, dove lo stesso giorno si terrà anche un conferenza finale con relatori di enti pubblici, a partire dalle 17,30.

Oltre alla mostra, sono previste due escursioni alla ricerca delle tracce e dei segni di questo meraviglioso mammifero. Le escursioni si svolgeranno il 25 aprile sul Monte Gottero (Albareto) ed il primo maggio sul Monte Nero (Bedonia). Durante il cammino verranno “chiamati” i lupi con la tecnica dell’ululato indotto (wolf howling), una dei modi di indagine che consente di ottenere informazioni in merito alla presenza di branchi di lupi in un’area, sfruttando la tendenza naturale della specie a rispondere ad una stimolazione acustica. Il wolf howling consiste nella riproduzione amplificata di ululati, registrati o a voce, per annotare poi le risposte ottenute.

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