Testo di Francesco Oliva - giugno 2021

Nelle ultime settimane si è molto parlato, anche sulla carta stampata, dei fili di ferro tirati in alcuni sentieri dei Boschi di Carrega.

Tali attività sono vili e criminali e non possono essere in alcun modo giustificate, per nessun motivo.

Va ricordato che i Boschi di Carrega sono un Parco Naturale, anzi è stato il primo Parco Naturale istituito dalla Regione Emilia Romagna addirittura nel 1982; il secolo scorso.

Il Parco va vissuto anche alla luce di quello che quindi è: un'area naturale protetta.

Si leggono sempre più spesso commenti accidiosi che accusano l'Ente Parco ed indirettamente anche la nostra associazione di incuria ed eccessiva rigidità, ma va debitamente evidenziato che tanti sforzi vengono fatti perché la fruibilità del Parco abbia un impatto minimo con la finalità più intrinseca di un'area naturale protetta: preservare l'equilibrio ambientale mantenendone l'integrità e la biodiversità.

La presenza di percorsi autorizzati per i cicloescursionisti sta a dimostrare la volontà di coniugare esigenze e richieste diverse.

La nostra associazione sta profondendo enormi sforzi per il controllo, la pulizia ed il ripristino dei sentieri ed, in particolare in questo periodo, ha posto una seria attenzione alla bonifica del percorso MTB.

La segnaletica è stata rafforzata e il CAI di Parma ha correttamente tracciato sul proprio sito il percorso, permettendone addirittura ai più "tecnologici" di scaricarne la mappa gpx da utilizzare con il proprio GPS.

Anche i fruitori debbono quindi assumersi la responsabilità di una condotta corretta.

Non è raro trovare residui di incarti di gel energetici borracce abbandonate o addirittura copertoni. La presenza di ciclisti in sentieri non permessi o addirittura in aree interdette è pressoché costante.

Tali atteggiamenti, acuiti da un ritorno alla natura massiccia negli ultimi mesi post pandemia, non possono essere altresì tollerati.

Il Parco è di tutti, ma in primo luogo degli animali e della flora che lo popolano, la cui tutela non può che essere il vero faro dell'agire antropico al suo interno.

Francesco Oliva - giugno 2021