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vespa_cinese_Terenzo_2La vespa cinese, altrimenti detta cinipede galligeno del castagno, nome scientifico “Dryocosmus  kuriphilus (Hymenoptera cynipidae)”, trae il suo nome comune in quanto è originaria della Cina.

L’insetto si è diffuso negli anni ‘60 in Giappone e Corea, dove ha causato gravi danni alle coltivazioni di castagno da frutto, e poi attraverso il commercio di piante e fiori è stato introdotto anche in Nord America. Nell’anno 2002 la specie, che non risultava ancora segnalata in Europa, ha fatto la sua comparsa in un’area pedemontana a sud di Cuneo; dopo pochi anni si è avuta la rapida propagazione dell’infestazione nelle altre Regioni castanicole dell’Italia ed europee, con danni sia agli impianti di produzione da frutto sia alle formazioni naturali di castagno.

Descrizione e ciclo

L’insetto presenta una sola generazione all’anno ed è caratterizzata dalla presenza di sole femmine che si riproducono per partenogenesi e sfarfallano tra giugno e luglio.

Piante ospiti

Castagno europeo (Castanea sativa) selvatico o innestato, come pure le altre specie (C. crenata, C. mollissima, C. dentata) e gli ibridi da esse ottenuti.

Danni

La vespa cinese (Dryocosmus  kuriphilus) è un insetto galligeno, capace cioè di indurre la formazione di ingrossamenti tondeggianti (galle) su germogli e foglie all’interno dei quali si compie il ciclo vitale delle larve. La formazione della galla può coinvolgere i germogli inglobando una parte delle giovani foglie e delle infiorescenze, determinando l’arresto dello sviluppo vegetativo dei getti colpiti e la riduzione della fruttificazione per la mancata produzione dei fiori femminili e degli amenti maschili. A volte le galle sono confinate sulle foglie lungo la nervatura centrale.

Forti infestazioni riducono la vigoria delle piante che si presentano con la chioma molto diradata e possono causarne la morte.

L’entità del danno è legata al numero di galle per pianta che, con ogni probabilità, dipende, oltre che da una differente sensibilità delle piante coltivate, spiccata in quelle euro-giapponesi, anche dall’epoca di insediamento più o meno recente del parassita nel territorio.

Controllo

La lotta all'introduzione e alla diffusione della vespa delle galle del castagno è regolamentata su tutto il territorio nazionale dal Decreto Ministeriale 30 ottobre 2007 “Misure d'emergenza provvisorie per impedire la diffusione del cinipide del castagno Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu, nel territorio della Repubblica Italiana - Recepimento della decisione della Commissione 2006/464/CE.” (pubblicato sulla G.U. n. 42 del 19/02/2008);

in particolare tale Decreto Ministeriale prevede che è obbligatorio segnalare le infezioni al Servizio fitosanitario regionale, anche se le galle vengono rilevate in periodo estivo dopo lo sfarfallamento ed inoltre è vietato prelevare materiale da riproduzione (galle o marze) da piante in aree infestate.

Situazione nella provincia di Parma

Dopo alcuni anni dalla prima apparizione della “vespa cinese”  del castagno in alcune zone dell'appennino parmense, ormai si può purtroppo notare l'ampia diffusione dell'insetto in tutti i castagneti; ciò grazie alle condizioni ambientali favorevoli e all’assenza di nemici naturali in qualche modo in grado di contrastarne lo sviluppo.

Dopo i primi anni di attenzione e studio, ora gli enti pubblici territoriali (Regione Emilia-Romagna, Provincia di Parma, Comunità Montana delle Valli del Taro e del Ceno e i vari Comuni di montagna in collaborazione con il servizio fitosanitario regionale) e le associazioni interessate (consorzi ecc.) stanno attuando i primi programmi per contrastare l'avanzata della cinipede del castagno e ridurne i danni.

Tutto fa pensare che si stia percorrendo la strada giusta e che presto la situazione potrà migliorare, ottenendo una progressiva riduzione delle popolazioni di vespa cinese, “Dryocosmus  kuriphilus (hymenoptera cynipidae)”, salvaguardando quindi l’ambiente naturale con una normale produttività dei castagneti.

L’azione di contrasto più importante risulta essere l'introduzione graduale nei castagneti di un piccolo “parassita”, denominato “torymus sinesis”, anch’esso di origine asiatica in grado di attaccare le larve della vespa cinese, arrestandone quindi lo sviluppo.

Un esempio (per fortuna non più così raro) di lotta biologica, basata su approfonditi studi universitari, che coinvolge l’intera nazione e che ha visto i primi “lanci” dell’insetto antagonista in Emilia Romagna già nel 2010, in via sperimentale, proseguendo poi nell’aprile di quest’anno in varie zone della Regione (per la Provincia di Parma è stata scelta la zona di Folta in Comune di Albareto) in modo da avere una distribuzione omogenea dei “torymus sinesis” disponibili.

ARTICOLO della Gazzetta di Parma del 10-05-2011

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Il tempo e la pazienza di attendere che la natura ritrovi un suo equilibrio, potranno ridare serenità al settore agricolo e a tutti noi.

ESEMPIO DI SEGNALAZIONE CON SOPRALLUOGO GELA

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Links: per saperne di più visitare i seguenti siti web:

ermesambiente

ermesagricoltura.it/Informazioni/

 

Immagini realizzate durante il l’addestramento “segnalazione vespa cinese” delle Guardie Ecologiche Volontarie GELA di Parma nel svolgimento dell’esercitazione “Giornata delle Guardie” a Bergotto di Berceto del 09-05-2011

DSC_0870_1.jpgDSC_0861_1.jpgDSC_0864_1.jpgDSC_0829_1.jpgDSC_0830_1.jpgGiornata delle Guardie-5746_1.jpgDSC_0825_1.jpgDSC_0869_1.jpgGiornata delle Guardie-5758_1.jpgGiornata delle Guardie-5744_1.jpgGiornata delle Guardie-5754_1.jpgDSC_0871_1.jpgGiornata delle Guardie-5751_1.jpgA Giornata delle Guardie-5694 (2)_1.jpgGiornata delle Guardie-5739_1.jpgDSC_0824_1.jpgDSC_0867_1.jpgDSC_0831_1.jpgA Giornata delle Guardie-5694 (12)_1.jpgDSC_0823_1.jpgDSC_0859_1.jpgGiornata delle Guardie-5755_1.jpgGiornata delle Guardie-5761_1.jpgDSC_0827_1.jpgDSC_0865_1.jpgDSC_0860_1.jpgDSC_0868_1.jpgGiornata delle Guardie-5757_1.jpgDSC_0863_1.jpgDSC_0866_1.jpg

 

 

 

 


AdmirorGallery 5.2.0, author/s Vasiljevski & Kekeljevic.

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